La nostra storia
La “storia” della sezione A.R.I. di Piacenza attraverso la storia dei suoi radioamatori più famosi.
La cartolina è stata realizzata in occasione del 60° compleanno della sezione.
E’ stato scelto il celebre affresco di Luciano Ricchetti perché lo si è ritenuto quale migliore ed efficace immagine ambasciatrice della nostra città nel mondo.
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2 date storiche per gli OM piacentini:
19 dic. 1945: il nostro concittadino Pippo Fontana i1AY
diventa vicepresidente della neonata sezione A.R.I. a Milano
Il primo numero del “Radiogiornale”, organo ufficiale dell’A.R.I. sin dalla sua fondazione e tornato alle stampe nel febbraio del 1946, dopo la forzata pausa bellica.
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12 gennaio 1946: nasce la sezione ARI di Piacenza.
Una pagina del “Radiogiornale” del febbraio 1946.
Milano e Piacenza, oltre a Roma e Firenze, sono le prime 4 sezioni A.R.I. “rifondate e riaperte” dopo la pausa bellica.
A Piacenza, Ugo Niti e Aldo Cattadori sono rispettivamente il primo Presidente ed il primo Segretario della neonata sezione piacentina.
Mentre a Milano, un altro piacentino, Giuseppe Fontana, diventa vicepresidente della altrettanto neonata sezione locale.
Giuseppe Fontana, già negli anni 20 è uno dei primi radioamatori piacentini.
L’ARI non è ancora nata. Verrà fondata nel 1927.
Nel 1946 Fontana è co-fondatore della sezione milanese.
Dal 51 al 53 sarà il Presidente Nazionale A.R.I.
“Pippo i1-AY”, sarà anche il primo radioamatore italiano in assoluto che riuscirà a collegare tutti gli Stati degli USA,conseguendo il diploma WAS (worked all states) , l’ambito riconoscimento a livello internazionale, ancora oggi estremamente “inseguito” da molti radioamatori “attuali”.
A Piacenza è ricordato per la famosa fabbrica di radio “SIARE” che era in via S.Bartolomeo. Fontana, passerà poi alla GELOSO a Milano dove lavorerà come progettista. Come si legge nell’articolo, alcune delle sue più prestigiose realizzazioni saranno proprio le ricetrasmittenti Geloso apprezzate da tanti radioamatori anche di tutto il mondo ma che, grazie alle caratteristiche professionali, saranno utilizzate anche per impieghi ben più impegnativi che non il semplice hobby radioamatoriale. Le più famose saranno: il G-209 e il G-212.
Uno medio spaccato del “Bollettino Tecnico” edito dalla Geloso, con in primo piano 2 apparati rice-trasmittenti degli anni 50, progettati proprio dal nostro concittadino per l’attività radioamatoriale.
La qualità e la bontà degli apparati ne farà per anni un punto di riferimento per le di allora aziende mondiali costruttrici di analoghi apparati.
Da una pagina del Radiogiornale:
Aldo Cattadori, primo segretario ARI dal 1946, già durante la lotta partigiana si distinguerà per la sua abilità nel riuscire ad assemblare una stazione radio trasmittente per i partigiani. Nell’articolo si parla anche di vari radioamatori, già appartenenti all’ARI, che diedero la vita e furono trucidati dai nazi-fascisti per la loro attività ritenuta pericolosa per la sicurezza dello stato.
Una immagine eloquente dell’epoca, che descrive come, i radioamatori fossero spesso considerati degli individui “sorvegliati speciali” !
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Da un libro commemorativo “A.R.I., 70 anni di storia”, edito nel 1997:
I tre più importanti Presidenti Nazionali dell’ARI, tra cui il piacentino Pippo Fontana.
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Un cimelio: 1946, la prima licenza rilasciata a Giovanni Omorame, i1-ACP.
Giovanni Omorame, il nostro “Gianni”, era l’ultimo dei radioamatori che partecipò nel 1946 alla fondazione della sezione di Piacenza, recentemente scomparso.
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Una foto d’epoca, 1950:
La sezione ARI di Piacenza nel 1950, al centro un giovane Giovanni Omorame (i1ACP), e al suo fianco un altrettanto giovane Giancarlo Gasparini i1TEC che si distinguerà durante l’alluvione del Polesine, assieme ad altri radioamatori piacentini.
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25 anni dopo: La sezione ARI negli anni 70:
In occasione della prima fiera TELERADIO del 1974, che ospiterà anche una retrospettiva di radio d’epoca, gentilmente messe a disposizione dal collezionista prof. Soresini (in piedi accanto allo spigolo sinistro del quadro, di fianco a Gasparini, al centro della foto), l’allora neo presidente Giovanni Molinari (in primo piano seduto a sinistra, davanti ad un prezioso cimelio d’epoca facente parte della collezione del prof. Soresini.
Le due cartoline commemorative rispettivamente della prima e della seconda edizione della fiera Teleradio, “felice ed attuale intuizione” dell’allora Presidente Giovanni Molinari i4MIU.
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Giovanni Molinari, presidente della Sezione dal 1974 sino agli anni 90.
Ideatore di TELERADIO, grazie al suo instancabile impegno ha permesso alla sezione di crescere e di “mettersi un tetto sulla testa”.
Con lui, la sezione arrivò a superare i 120 soci.
Sempre in “prima linea”, come si può vedere dalla foto, ha lasciato alla sezione un patrimonio tecnico ed umano indimenticabile.
Per ricordarne l’eccezionalità dell’uomo, a lui ed alla sua memoria, alcuni anni or sono, è stato intitolato il nome della sezione A.R.I.
“A.R.I. Associazione Radioamatori Italiani sezione di Piacenza
Alla memoria di i4MIU Giovanni Molinari”
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Il terzo millenio
Le radio del 2000
Un apparato ricetrasmittente radioamatoriale dell’ultima generazione.
Gli apparati per radioamatori hanno ormai raggiunto un livello tecnico uguale quando non addirittura superiore a molte apparecchiature ad uso professionale.
Per questo motivo, capita spesso di vedere questi apparati utilizzati da enti e da strutture che hanno necessità di garantire sicuri collegamenti transoceanici, come ad esempio ditte che operano all’estero in territori ostili, oppure sedi di ambasciate, ecc.
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La sezione ARI di Piacenza nel terzo millennio:
Articolo tratto da Radio Rivista dicembre 2017: